Orgoglio Piacenza

Massimo
Rosi

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Chi sono

Nasce a Piacenza, liceo classico e ingegneria meccanica al Politecnico di Milano.
I suoi primi passi sono in fabbrica alla Mandelli e poi alla Otis, dopo un master alla Bocconi inizia un percorso professionale nella consulenza strategica lavorando per Value Partners e Bain and Company in Europa ed America Latina.
Da una ventina d'anni, come Amministratore Delegato, ricopre mandati, in settori molto differenti, caratterizzati da progetti trasformativi di aziende in particolari momenti della loro vita.
Start up nelle telecomunicazioni e nelle biomasse, crisi nel settore del turismo e nell’eolico, passaggi generazionali nell’higher education e nell’aerospace.
Oggi lavora nell’ambito della Difesa e, cosa cui tiene massimamente, ha l’onore di essere nel consiglio di amministrazione di una Fondazione di una importante famiglia milanese che si occupa di progetti filantropici a favore dei giovani della integrazione sociale.

Perché Piacenza

Piacenza è un legame di carattere famigliare ma non solo.
L’elemento di base dei piacentini è una schiettezza ironica; determinati nel lavoro e quasi mai soddisfatti, sempre pronti a cercare una soddisfazione che non arriverà mai, semplicemente perché l’asticella si alza sempre.
Il contraltare è una città fatta di persone sempre alla ricerca del trovarsi tra amici, dove i rapporti personali sono al di sopra di tutto il resto

Passioni

Le mie passioni sono poche.
Girare in moto in fuoristrada, unendo la passione per i motori alla bellezza della natura.
Amo la cucina, come provetto cuciniere e come consumatore, amando frequentare i tanti ristoranti di qualità della provincia e i tantissimi prodotti di grande qualità che questo territorio ci offre.

Cosa vorrei raccontare di Piacenza

Più che un singolo posto spettacolare, anche se qui di seguito ne elencherò più d’uno, mi sento di raccontare un immancabile percorso, imperdibile non solo per gli splendidi panorami, ma anche per la ricchezza floreale, con tratti unici e suggestivi.
Il sentiero che dal Chiarone porta alla Rocca d’Olgisio e, formando un anello, riporta al punto di partenza è un unicum che va assaporato passo dopo passo, tra natura e scorci stupefacenti.
Il percorso, ben segnalato alla portata di tutti quelli che amano le passeggiate nei boschi, tra qualche salita un po’ più ripida e qualche piano che corre lungo i calanchi, regala piccole e grandi sorprese.
La prima è la presenza, unica e inaspettata per le nostre zone, di fichi d'India nani che, tra la tarda primavera e la prima estate, regalano una straordinaria fioritura in giallo.
Ai piedi della Rocca, potrete scoprire alcune grotte di origine completamente naturale, connotate dalla presenza di alcuni segni sulle pareti che lasciano immaginare che fossero abitate già in epoca preistorica.
Il degno finale è la visita alla Rocca d’Olgisio, uno dei complessi fortificati più antichi e suggestivi dell'Emilia che domina valli ricche di vigneti, solcate dai torrenti Tidone e Chiarone.
Un maniero circondato da ben sei cinte murarie con strutture medievali e rinascimentali che si completano definendo una sbalorditiva architettura.
Le parole sono, però, davvero poco a confronto con questo angolo dove storia e natura si intrecciano.