Orgoglio Piacenza

Mons. Adriano
Cevolotto

Vescovo di
Piacenza

Chi sono

Il suo cammino inizia da ragazzo, orientato da quella che lui stesso chiama “intuizione”, ovvero diventare missionario.
Viene ordinato sacerdote nel 1984 a Treviso, presta servizio come vicario parrocchiale e come educatore del Seminario Vescovile.
In seguito viene chiamato segretario del Vescovo, Rettore del Seminario Vescovile stesso, poi Parroco di Castel Franco Veneto e nel 2016 Vicario Generale.
Il 10 luglio 2020 è nominato da Papa Francesco Vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio, dove fa ingresso l’11 ottobre dell’anno stesso.
Di questa Diocesi, unica per il convergere di due Diocesi in una sola, ama ricordare la storia ricca e interessante; partendo da San Colombano e i monaci irlandesi, si nota una continuità di qualità di fede e di formazione che ha dato i natali a molti grandi prelati.
Basti pensare ai cardinali Agostino Casaroli e Ersilio Tonini, personalità che hanno dato un contributo importante non solo alla chiesa, ma anche alla cultura alla politica.

Perché Piacenza

Sento che sto legando la mia vita, la mia persona e la mia storia a questo territorio, questa chiesa, queste tradizioni.
Piacenza è stata storicamente, ed è tutt’ora, un crocevia commerciale, ma anche un incrocio di culture e storie, a volte anche luogo di scontri, contaminazioni e contraddizioni.
Il passaggio della storia ha intriso questo territorio di tradizioni storiche assolutamente interessanti e arricchenti.

Passioni

Alle passioni che coltivo sin da piccolo, come la bicicletta e la montagna, mi piace associare anche un interesse per l'arte e la storia, quel patrimonio di cui in tutta Italia siamo molto ricchi.

Cosa vorrei raccontare di Piacenza

Le tante bellezze di questo meraviglioso territorio mi lasciano l'imbarazzo della scelta.
Se proprio dovessi scegliere, mi verrebbe da dire la Cattedrale Santa Maria Assunta e Santa Giustina, stupenda da visitare, dove basterebbe fermarsi a rimirare il portale e la facciata per scoprire la meraviglia della storia.
Appena entrati, i sempre diversi tagli di luce disegnati dal sole, donano affascinanti sottolineature alla bellezza del luogo.
La salita alla Cupola del Guercino credo sia indubbiamente suggestiva, sia per l’assoluta bellezza della cupola, sia perché i passaggi per raggiungerla aprono squarci incantevoli.
Un’ascesa che avviene attraverso percorsi medievali nello spessore di muratura, scale a chiocciola, sottotetti e consente continui affacci mozzafiato sia sulla città che all’interno della cattedrale
Nel Museo, tra reliquie e sculture, spicca il Libro del Maestro (o Codice 65), il volume più importante e misterioso della cattedrale nonché il più rilevante della città.
La Cattedrale, però, non è solo un monumento statico, ma anche una porta d’ingresso alle tante cose belle di Piacenza, fatte di persone, volontà e di impegno.

Riferimenti

www.diocesipiacenzabobbio.org