Orgoglio Piacenza

Bruno
Missieri

Pittore
 

Chi sono

Dopo un periodo iniziale dove il tempo che poteva dedicare alla pittura era solo quello extra lavoro, nel 1980 decide di dare priorità all’arte e che doveva vivere solo del suo mestiere di artista.
Frequenta scuole d’arte e studi dove può formare al meglio il suo modo di considerare l’arte.
Il primo incontro è stato con Ettore Brighenti, un incisore che aveva la bottega alla Loggia dei Notari a Castell'Arquato, che gli ha insegnato che cos'è l’acquaforte e le incisioni in generale, tecnica di cui si innamora e che ha caratterizzato tutta la sua opera.
Consolida la sua formazione al DAMS di Bologna, ma soprattutto frequentando corsi internazionali di grafica a Urbino, dove incontra i suoi veri due maestri: Renato Bruscaglia che insegnava la tecnica dell'incisione e Carlo Ceci che insegnava litografia.
Il suo prepotente interesse verso la grafica d'arte, lo ha spinto a specializzarli nelle tecniche incisorie e pittoriche pure perché, per lui, “linguaggio e la tecnica sono la stessa cosa”.
Si definisce lontano da una pittura gestuale, semplicemente perché crede nella pittura pensata continuamente, meditata nel fatto soprattutto compositivo e nel fatto cromatico.
Oltre ad una intensa attività artistica, si è dedicato all’insegnamento dell’incisione e ha tenuto corsi di specializzazione a Piacenza, Venezia, Milano, Genova, Portland Algeri e Urbino.
Tra le tante ha esposto in collettive e in personali a Milano, Norimberga, Portland, Parigi, Losanna, Algeri, Resemburg e Amsterdam.

Perché Piacenza

Piacenza è il trait d’union tra la tranquillità della cittadina media e la vivacità di tantissime proposte culturali e artistiche.
Un luogo dove vivere a misura d’uomo con le possibilità di vivere di scoperte e di possibilità.

Passioni

Le mie passioni sono comunque legate al mio lavoro, perseguire l'indagine sul linguaggio artistico, anche andando a vedere mostre per scoprire lo stupore degli altri.
Sono appassionato di mobili antichi e di lettura, in particolar modo dei grandi classici.

Cosa vorrei raccontare di Piacenza

Adoro il borgo medioevale di Castell’Arquato. Passeggiare nei vicoli e lasciarsi abbacinare da piccole imperdibili bellezze: tra le meraviglie architettoniche mi piace ricordare il Torrione Farnese, o Torrione del Duca, una torre rinascimentale che accompagna con la sua presenza chi passeggia nel centro storico o il semisconociuto Conservatorio Villaggi, un convento di clausura delle suore “Luigine” datato 1600.
Nel piccolo museo della Collegiata di Santa Maria Assunta, a cui si accede attraversando lo splendido chiostro della fine del XIII secolo, spiccano la Deposizione di Ignaz Stern e la Croce astile: banalità della complicazione.
Nelle immediate vicinanze è irrinunciabile perdersi nella purezza architettonica del fonte battesimale nel piccolo battistero di Vigolo Marchese.

Riferimenti

www.brunomissieri.com

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