Orgoglio Piacenza

Edoardo
Favari

Project Manager, Autore, Fondatore de
Confraternita dei GRASS

Chi sono

Ingegnere di 43 anni, ha una laurea e un dottorato in infrastrutture di trasporto ottenuti al Politecnico di Milano, più altre certificazioni internazionali sul project management e la sostenibilità dei progetti.
Project manager, si occupa da tutta la vita di gestione di grandi progetti internazionali che vanno da infrastrutture di trasporto, a impianti industriali, fino alle più innovative applicazioni IT.
Lavora per una multinazionale della consulenza ed insegna come professore a contratto al Politecnico di Milano, all’Università Cattolica e alla Graduate School of Management del Politecnico di Milano. E’ stato Visiting Lecturer alla University of Manchester (UK) ed è Fellow alla Turku University of Applied Science (FIN), dove è stato invitato nella prossima primavera a tenere un ciclo di lezioni sulla sostenibilità nei grandi progetti.
Ha la passione per il territorio di Piacenza che dimostra vivendo in Val Trebbia, facendo promozione della cultura enogastronomica con la Confraternita dei Grass di cui è il fondatore, e contribuendo al lavoro della Fondazione di Piacenza e Vigevano come consigliere. È autore e curatore di diverse pubblicazioni sia nel campo del management che di enogastronomia.
Il suo prossimo libro sul project management (in inglese) è in uscita a febbraio per la casa editrice internazionale Springer.

Perché Piacenza

Amo Piacenza e il suo territorio per la qualità della vita che permette.
Per lavoro ho avuto l’opportunità di viaggiare parecchio sia in Italia che all’estero, ma non ho mai avuto la tentazione di vivere altrove.
Ho la fortuna di vivere con la mia famiglia in una casetta nella prima Val Trebbia, con un giardino che curo personalmente. In lontananza vedo il castello di Rivalta e la chiesa di Pigazzano.
Se il tempo è bello, posso uscire a piedi e raggiungere Rivergaro e il Parco del Trebbia. Piacenza è a dieci minuti di auto, il campus Leonardo del Politecnico – dove insegno – un’ora, e il mio ufficio in Corso Sempione a Milano poco più.
Mi piace sapere che al mattino posso fare una corsetta nel letto del Trebbia prima di iniziare a lavorare, o vedere un amico durante la pausa pranzo in una trattoria, o la sera dopo il lavoro bere qualcosa con un amico o fare un giro in tranquillità con mio figlio. E nel fine settimana fare un giro in collina o più su, magari con una bella passeggiata fin sulla Pietra Parcellara o al Lago Nero, sempre seguita da un momento conviviale. O, se mi va, allungarmi a Milano per una bella mostra d’arte.

Passioni

Chi mi frequenta per lavoro lamenta di solito la mia passione per l’organizzazione e il management, chi mi frequenta invece al di fuori del lavoro è vittima della mia passione per il cibo.
Trovo molto rilassante cucinare, per cui mi cimento volentieri nel preparare cibi che mi piacciono.
Come maestro faccio più riferimento a Giorgione che a chef stellati.
Amo molto anche lo stare a tavola e la convivialità: quando si è a proprio agio con qualcuno mangiandoci insieme è segno di grande sintonia.
A tavola è anche più facile essere genuini e apparire per come si è veramente, per cui credo che le amicizie suggellate a tavola sono anche quelle più sincere.
Nella vita privata come nel lavoro non sopporto le cose fatte con trascuratezza e senza pensare, e questo è un tratto del mio carattere che può avere risvolti per chi mi frequenta, ma ormai è tardi per cambiare!

Cosa vorrei raccontare di Piacenza

Mi piace andare in moto e approdare in un buon ristorante dopo essermi perso tra molte curve sugli appennini piacentini.
Le osterie nascoste in qualche frazione fuori mano sono secondo me il sale della vita nella provincia di Piacenza
Ne cito quattro di genere anche molto diverso ma tutte accomunate dal non essere su itinerari principali e per l’avere una guida femminile: il Ristorante San Giorgio a Genepreto (Nibbiano) che si incontra lungo la strada della Val Tidone scendendo dal Passo del Penice, il Ristorante Riva (Ponte dell’Olio) che può accogliervi di ritorno da un giro sul passo del Cerro o del Mercatello, la Trattoria Belvedere di Magnano (Carpaneto) alla quale si può approdare dopo una visita al Parco Archeologico di Veleia Romana o dal Parco del Monte Moria, e Zia Valentina a Morfasso che è la sosta ideale dopo una gita al Monte Santa Franca.
Il mio consiglio è di visitarle il sabato a pranzo, dopo aver percorso molte curve, e quando ci sono pochi turisti e si ha il tempo per chiacchierare con le ostesse.