Orgoglio Piacenza

Giorgio
Braghieri

Presidente del
Opera Pia Alberoni

Chi sono

Nato a San Martino in Olza, una frazione di Cortemaggiore, frequenta, per diversi anni, nel suo percorso di studi, l’Istituto Salesiano Madonna degli Angeli di Alassio, per raggiungere la maturità classica al Liceo Gioia.
Si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Parma, con la dichiarata intenzione di non perseguire la libera professione, ma di occuparsi della res pubblica, sviluppando in continuo il proprio interesse nei confronti del Diritto Pubblico e del Diritto Amministrativo (argomento su cui istituì la sua tesi de laurea).
Sindaco di Cortemaggiore dal 1979 al 1983, entra prestissimo nella pubblica amministrazione del Comune di Piacenza. Dopo aver vinto un concorso pubblico è stato, dal 1980 al 1998, ai vertici dei servizi sociali, fino a diventare vicesegretario generale del Comune e dirigente della presidenza del consiglio comunale.
Nel 2013 viene nominato da Padre Gregory Gay C.M. Superiore Generale della Congregazione della Missione, Presidente dell'Opera Pia Alberoni.
L'Opera Pia Alberoni, e in particolare, il Collegio è stato, ed è ancora, un punto di riferimento importante, anche per quanto ha saputo offrire al territorio per la sua crescita culturale e spirituale, e per il contributo allo stesso sviluppo economico, dato che i beni immobili, di cui è fornito, sono una possibilità messa a disposizione degli stessi piacentini.
Non bisogna però mai dimenticare che il fiore all’occhiello del Collegio è sempre stato la cura e l’impegno per la formazione dei seminaristi, prima di tutto per la chiesa locale, e poi come possibilità offerta ad altre chiese, in varie parti del mondo.
La validità di tale formazione è evidenziata anche dai tanti sacerdoti, qui formati e che hanno assunto compiti importanti nella Chiesa: cardinali, vescovi, nunzi apostolici.

Perché Piacenza

L’operosità, l’impegno, il rispetto per valori antichi e il legame al territorio e alla “terra”, sono tratti distintivi dei Piacentini.
L’Opera Pia è la dimostrazione di questi valori e la realizzazione, nata dalla volontà di un solo uomo, della lungimiranza e del senso di prospettiva nel tempo.

Passioni

La mia vita professionale è stata ed è tutt’ora la ma passione, dove tutto si sviluppato attorno al diritto pubblico, amministrativo e costituzionale.
L’altra grande passione è la musica, in particolare il jazz, che frequento ogni volta che posso nel Jazz club della nostra città.

Cosa vorrei raccontare di Piacenza

Forse questa domanda è fin troppo facile e la risposta può apparir scontata, ma il luogo che consiglierei a chiunque di visitare è il Collegio Alberoni, la galleria e l’appartamento del Cardinale.
Fondato nel 1732 da Papa Clemente XII con la Bolla Clericalem vitam eligentibus per iniziativa del Cardinale Giulio Alberoni, il Collegio è attivo dal 1751.
A fianco di quella che è a tutti gli effetti un’Università per la preparazione dei candidati al sacerdozio ministeriale, ma che soprattutto è un Collegio, ovvero un luogo dove si condivide in toto la esperienza quotidiana, si possono trovare un museo di storia naturale, un osservatorio astronomico, una collezione di arazzi ma soprattutto una meravigliosa pinacoteca (suddivisa tra la galleria e “l’Appartamento del Cardinale”) con eccellenze assolute.
La galleria, che affaccia sulla sala degli arazzi, contempla le collezioni che il Cardinale cominciò a formare fin dagli anni giovanili, integrate dalle successive donazioni. Vi si possono ammirare svariate tele “di genere”, come nature morte, marine, paesaggi, battaglie, quadri di fiori, di tanti artisti vissuti tra il 1600 e il 1700.
La collezioni degli arazzi comprende diciotto superbi capolavori, si suddividono in tre diverse serie:
le Storie di Didone ed Enea, otto pezzi tessuti intorno al 1670 dall’arazziere Michel Wauters su cartoni di Giovan Francesco Romanelli, le Storie di Alessandro Magno, otto pezzi tessuti nella seconda metà del Seicento da un ignoto arazziere fiammingo su probabili cartoni di Jacob Jordaens e la cosiddetta Serie di Priamo: due pezzi in seta e lana, datati introno ai primi del 1500, dalle dimensioni eccezionali, con una lunghezza di cinque metri e mezzo metri per quattro d’altezza, raffiguranti un Corteo regale e un Ricevimento con banchetto di nozze.
L’Appartamento del Cardinale, oltre a straordinarie opere di Luca Giordano, Guido Reni, Pietro del Po, Zenone Veronese, raccoglie pezzi assolutamente imperdibili: ”l’Ostensorio d’argento gemmato e dorato” straordinario capolavoro realizzato tra il 1761 e il 1762 dall’argentiere piacentino Angelo Maria Spinazzi, piuttosto che il dittico di Jan Provost (1462-1529), uno dei più significativi tra i pittori rappresentanti della Scuola di Bruges, formato da due tavolette raffiguranti la Madonna della fontana e l’incredibile Bicchiere con fiori entro una nicchia.
La vera perla della collezione, a cui è interamente dedicata una sala, è l’Ecce Homo di Antonello da Messina, un autentico capolavoro, intenso e drammatico al tempo stesso, dove l’artista sembra aver raggiunto la perfetta sintesi tra il dettagliato realismo fiammingo e la visione prospettica tipica del rinascimento italiano.
Il collegio Alberoni, insomma, è un’eccellenza e uno dei tanti capolavori artistici, naturalistici e architettonici, di cui la nostra provincia è ricca, che si disvelano agli occhi di chi li sa cercare.

Riferimenti

www.collegioalberoni.it

 

Collegio Alberoni

 

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