Orgoglio Piacenza

Manuel
Ferrari

Direttore dell’Ufficio
Beni Culturali Ecclesiastici

Chi sono

Da sempre appassionato di architettura e affascinato dalla salvaguardia del costruito monumentale, intraprende gli studi che gli permettono di conseguire la Laurea in Architettura conseguita all’Università di Parma.
Negli stessi giorni viene assunto in Curia a Piacenza, a fronte delle sue specifiche specializzazioni, per rispondere alla necessità di avviare tutta una serie di procedure e di interventi.
Nel 2013, su proposta del vescovo Gianni Ambrosio, viene nominato direttore dell’Ufficio Beni Culturale della Diocesi; nel 2015 diventa direttore di Kronos, il Museo della Cattedrale di Piacenza, e del Museo Collezione Mazzolini. Dal 2017 coordina il lavoro degli istituti culturali ecclesiastici (musei,archivi, biblioteche) della regione. Partecipa dal 2018 ai lavori della Consulta Nazionale per i Beni Culturali della Conferenza Episcopale Italiana.
Il suo impegno quotidiano si divide tra la continua cura, conservazione e tutela del patrimonio artistico e architettonico vero e proprio, e l’attività di valorizzazione del complesso di questi beni.
La prima grande realizzazione, in quest’ottica, fu rendere pubblico il cantiere della Cuspide del campanile della Cattedrale attraverso un elevatore e portare, in cinque mesi, oltre 15 mila visitatori ad una ravvicinata conoscenza di una delle tante meraviglie e, al contempo, un segnale della volontà di lavorare in ambito architettonico e culturale nella nostra città.
La sua idea di valorizzazione di beni ha concorso a realizzare nel 2017 la mostra evento "Guercino a Piacenza - tra sacro e profano" che apriva la salita alla cupola del Duomo, e l’apertura del complesso monastico di San Sisto nel 2021.

Perché Piacenza

Piacenza è una città che si fa amare, riservata ma anche disponibile, sempre pronta a mettere in primo piano il valore di un’accoglienza discreta e silenziosamente affabile.
Piacenza è anche il centro di una provincia dal mutevole fascino, dove una matrice di ruralità è il valore che ha permesso di trovare ancora oggi un territorio custodito e conservato.

Passioni

La mia passione è ciò che faccio.
Fin da piccolo avevo in testa l’architettura con la A maiuscola e l’arte, palazzi, castelli, chiese. Come queste cose siano entrate nella mia mente di bimbo non saprei dirlo, forse con i viaggi.
Il mio potermi prendere cura di queste Bellezze, far si che possano parlare alle generazioni future, non è solo un lavoro ma lo avverto come una missione.
L’altra grande passione è il “fai da te”, la capacità di realizzare cose più o meno complesse con le proprie mani, mi rilassa. Nello sport adoro lo sci, la bici, l’alta montagna, il tennis.

Cosa vorrei raccontare di Piacenza

Senz’altro la Cattedrale, non semplicemente per tutta la bellezza che si può ammirare oggi, ma soprattutto per cosa questa bellezza simboleggia, anche in qualità e quantità di impegno e sforzo che nei secoli, sono stati profusi per realizzarla.
Le Cattedrali storicamente, e quella di Piacenza ne è un ottimo esempio, erano il simbolo totalizzante della città per qualsiasi cittadino, luogo non solo della fede, ma anche luogo dell’incontro, della politica, del commercio. Il fatto stesso che sui pilastri ci siano le formelle delle corporazioni dei mestieri, testimonia l’impegno di una comunità intera. Ognuno con le proprie capacità, ha contribuito alla costruzione della cattedrale.
Guardandola si percepisce nitida la certezza di un progetto che avrebbe attraversato la storia e sarebbe proseguito secolo dopo secolo. Un grande messaggio di speranza e fiducia nei confronti delle generazioni che sarebbero seguite.
Quando mi sono trovato al cospetto della Cupola del Guercino ammirandola da una posizione ravvicinata dalla quale solo pochi avevano avuto la possibilità di apprezzarla, il primo pensiero è stato che tutto questo doveva diventare patrimonio di tutti.
Oggi la Cattedrale è percorribile in tutte le direzioni da terra a cielo, ammirabile in ogni sua parte dai tanti pellegrini, turisti, studenti che ogni giorno vi fanno tappa.

Riferimenti

www.piacenzapace.it