Orgoglio Piacenza

Marco
Elefanti

Direttore Generale Fondazione
Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS

Chi sono

Nato a Piacenza nel 1962 ha sempre vissuto anche se il lavoro lo ha spesso portato altrove: a Milano in passato e a Roma più recentemente.
Dopo aver svolto attività di didattica e di ricerca all’Università di Parma prima e in Università Cattolica più recentemente si è dedicato a ruoli gestionali nell’ambito delle attività dell’Università Cattolica prima e del Policlinico Gemelli a Roma negli ultimi anni.
Nel periodo 2002/2004 ha svolto il ruolo di Assessore nella prima Giunta Comunale guidata da Roberto Reggi e successivamente, alla costituzione di Enìa prima e di Iren successivamente, ha svolto ruoli amministrativi nelle due società impegnate nell’erogazione di servizi pubblici sul territorio piacentino.

Perché Piacenza

Chi la conosce non può che apprezzarne la classica dimensione tranquilla e pacata della provincia padana.
Riservatezza e understatement la contraddistinguono e ne costituiscono, a mio parere, il tratto essenziale che la rende particolarmente gradevole anche per chi la vive da non piacentino.
Per chi come me ha vissuto in città e provincia dalla prima fanciullezza l’alternanza tra città e campagna con la vicinanza al mare e ai monti ne rendono quasi irripetibile la localizzazione e facile il suo raggiungimento anche se, il lavoro, allontana da lei.
Oggi giorno, a più sessantanni di età, non finisco di stupirmi dell’intensità dei legami e delle relazioni che mi hanno consentito di stabilire i più di vent’anni di attività sportiva svolta nel calcio dilettantistico piacentino.
Ultima conferma ieri a Pianello ValTidone dove mi sono recato ad assistere ad una partita tra la locale squadra di seconda categoria e il Rottofreno dove gioca mio nipote.
Splendido incontrare tanti amici con i quali incrociare e rinnovare i ricordi.

Passioni

Lo sport... purtroppo sempre meno praticato a causa dei problemi alle articolazioni accentuali dal tanto sport praticato in gioventù.
Stanti i vincoli al movimento intenso mi limito a qualche giro con bici assistita e alcune partite a padel.
Resta purtroppo poco tempo libero per le passioni extralavorative che dedico alla cura del verde in campagna.

Cosa vorrei raccontare di Piacenza

Piacenza, con i tratti che ho descritto in precedenza, va vissuta più che raccontata.
Personalmente nel raccontarne i tratti salienti posso fare riferimento a cosa trovo invidiabile in una valle minore dell’appennino piacentino che frequento fin da bambino: la Val Luretta.
E’ un luogo particolarmente tranquillo nel quale, purtroppo ma inevitabilmente, sono venute meno attività agricole che in passato erano potute sopravvivere seppur condotte su scala dimensionalmente molto ridotta.
Ciò ha reso disponibili numerosi nuclei rurali che, a differenza di quanto accaduto in numerose Valli piacentine più note e profonde nell’appennino, sono stati recuperati nel tempo con grande cura e rispetto dei tratti originali.
Ciò consente di far convivere in questa terra nuove presenze provenienti prevalentemente dalla metropoli milanese o dall’estero con chi è rimasto da sempre legato al territorio.
Sono sempre più frequenti e numerose, tra coloro che provengono da fuori, le occasioni e i momenti di integrazione e di collaborazione con i locali sia nell’organizzazione di eventi di animazione estiva che di recupero e di rilancio di tradizioni locali.
Questo consente, pur con inevitabili compromessi, a questa terra di recuperare anche dal punto di vista delle nuove culture agricole (sempre più frequenti gli insediamenti di ulivi e nocciole) nuove opportunità coniugate con la ricchezza culturale discreta apportata da chi dall’esterno di questo mondo contribuisce con idee e proposte culturali.

Riferimenti

www.policlinicogemelli.it
www.unicatt.it