Orgoglio Piacenza

Daniele
Fanzini

Professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura
Politecnico di Milano

Chi sono

Si laurea al Politecnico di Milano nel 1990 con una tesi di progetto sul nuovo palazzo della Regione Lombardia in area Garibaldi Repubblica, dove oggi svettano i grattacieli della city e il famosissimo bosco verticale di Stefano Boeri.
Subito dopo la laurea, con alcuni colleghi, apre uno studio professionale al quale si è aggiunta ben presto una società di consulenza.
In quegli anni frequenta anche un dottorato di ricerca in Innovazione e progetto dell’architettura, al termine del quale ottiene i primi incarichi di insegnamento presso l’allora “nuova sede Bovisa” del Politecnico di Milano.
Nel 2002 diventa di ruolo al Politecnico di Milano e da allora svolge la sua attività didattica e di ricerca presso i Poli territoriali, tra cui quello di Piacenza.
Dal 2019 è Presidente della Commissione Paritetica Docenti-Studenti della Scuola di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano, un incarico al quale tiene molto perché che gli permette di testare la qualità dell’offerta didattica e spendersi per il suo continuo miglioramento.

Perché Piacenza

Il lavoro mi offre la possibilità di spostarmi spesso sul territorio nazionale e di viaggiare.
Ma in questo mio peregrinare, Piacenza rappresenta da sempre la dimora ideale dove ritrovare pace e serenità.
Di Piacenza amo tutto, in particolare il suo essere sempre la stessa. Girando per le sue strade e le bellissime piazze provo un profondo senso di appartenenza, che nel mio caso si coniuga con l’identità personale. Un sentimento ben descritto dallo scrittore tedesco Herman Hesse, che io provo quando mi trovo nella mia città.
Attaccamento al territorio e solidarietà sono valori importanti e diffusi nel nostro territorio. Ho avuto modo di sperimentarlo quando, trasferendomi in provincia, ho dovuto costruire nuove relazioni di vicinato. All’inizio non è stato facile, ma al cadere delle barriere della diffidenza sono entrato a far parte di una vera e propria famiglia allargata che non mi ha più abbandonato. Mi piacerebbe far emergere questo aspetto della piacentinità per superare una volta per tutte lo stereotipo del piacentino freddo e scorbutico.

Passioni

Amo viaggiare, in tutti i modi, in tutti i luoghi. Condivido questa passione con la mia compagna, che, come me, è anche appassionata di moto.
Quando riusciamo a ritagliarci un po' di tempo libero non manchiamo di prenotare da qualche parte e partire.
Ci piace molto vedere posti sempre nuovi, conoscere persone e smarrirci nelle situazioni che incontriamo.
Il Covid ci ha fermato per qualche tempo, ma ora siamo più attivi che mai e non ci lasciamo sfuggire nessuna occasione per partire, comprese quelle di lavoro.

Cosa vorrei raccontare di Piacenza

Un luogo per me meraviglioso è il Bagnolo, un tratto di strada che collega due paesi che amo moltissimo, ossia Rivergaro e Vigolzone.
Questa piccola infrastruttura viaria, che nei giorni di bel tempo permette di cogliere a colpo d’occhio la vastità della Pianura Padana, oppure, nei giorni di nebbia, di superare le nuvole basse ritrovando il sole, offre ai visitatori uno spaccato autentico della tradizione locale.
E’ sufficiente fermarsi in uno dei tanti ristoranti e bed and breakfast che si incontrano lungo il percorso per avere la possibilità di deliziare il proprio palato con prelibatezze uniche e autenticamente genuine.
Il Bagnolo offre anche mirabolanti presenze architettoniche. Tra queste, Villa di Monte Romola, il cui parco, ricco di folta vegetazione, domina dall’alto la Valle del Trebbia.
Peccato che al momento la villa sia visitabile in occasioni speciali come le giornate del FAI.
Sarebbe bello se questa e altre presenze interessanti potessero un giorno arricchire stabilmente l’offerta turistica locale.

www.polimi.it