Orgoglio Piacenza

Michela
Oberti

Amministratore unico di
Italia Servizi Integrati

Chi sono

Dopo le scuole fatte a Piacenza, si laurea con lode in Scienze Politiche con indirizzo economico territoriale all’Università degli Studi di Pavia con una tesi in Macroeconomia sul duopolio pubblico/privato del sistema radiotelevisivo italiano, con approfondimenti sullo sviluppo delle Pay Tv e delle possibili alternative alla struttura di mercato allora esistente.
Immediatamente dopo, frequenta un Master della SDA Bocconi School of Management di Milano.
La sua conoscenza del mercato e gli studi approfonditi la portano nell'ufficio studi di Forza Italia occupandosi di programmi. Viene eletta nel consiglio regionale della Lombardia nella legislatura 1995 / 2000.
Terminata questa esperienza entra, grazie agli studi giuridici ed economici e all’esperienza politica, in una società consortile di servizi di nuova creazione che, inserita nel contesto lombardo, avrebbe dovuto coinvolgere aziende molto grandi a livello nazionale per gestire gare d’appalto private e pubbliche.
L’avvento del nuovo codice degli appalti, contestualmente all’uscita dal consorzio di alcune aziende, la spingono a trasformare l’azienda in una Spa, ritirare le quote dei gruppi uscenti e spostare il target societario sull’acquisizione diretta di appalti.
Oggi il gruppo Italia Servizi Integrati Spa realizza più di 20 milioni di Euro di fatturato con oltre 550 dipendenti.

Perché Piacenza

Piacenza e la sua provincia è per me casa. Ci sono le mie radici, i ricordi di infanzia, i ricordi di famiglia. Tornandoci ogni volta mi sento accolta. Se poi confronto lo faccio con la vita a Milano, risalta la facilità e la giusta misura di ogni cosa.
La provincia e in particolare la Val Luretta, mi insinua un senso di pace e di serenità immensa.
Uso dire che passato il ponte sul Po la testa si rilassa e lo sguardo corre lungo gli argini e si perde nel verde. Non ci si rende mai sufficientemente conto di quanto si possa esser fortunati nel poter spingere lo sguardo sempre oltre e non trovare ostacoli. Adoro le brevi comunicazioni con i negozianti locali. Semplici scambi ma che ti riportano ad una dimensione in cui il tempo è percepito in modo diverso meno nevrotico più umano. Ho ancora la sensazione che l’altro sia importante e non sia solo un ostacolo per sé.
La capacità di godere di queste piccole cose mi riempie il cuore e mi libera la testa.

Passioni

Amo gli sport di fatica e di continuità.
Amo la corsa sulle lunghe distanze. Ho partecipato e concluso maratone, ultramaratone, e una 100 km.: il famoso “Passatore” nel maggio del 2022.
Questi luoghi mi hanno sempre regalato la possibilità di allenarmi tra panorami meravigliosi, con percorsi speciali come il tratto tra Agazzano e Pianello o come il circuito Agazzano, Montecanino, Verdeto, dove salite e discese splendide la fanno da padrona.
Nell’ultimo periodo a causa di forza maggiore mi sono avvicinata timidamente alla bicicletta da strada.
L’altra grande passione che ho sono le piante e i fiori, che mi permettono di mantenere il contatto con la terra e la natura.

Cosa vorrei raccontare di Piacenza

Credo che il Castello di Rivalta sia il luogo imprescindibile per chi è curioso e vuole scoprire questa provincia.
Il fascino che emana incomincia non appena si scorge il profilo della torre, così particolare con la sua forma cilindrica, stagliarsi nel panorama, sottolineata dal greto del fiume Trebbia. Mi è particolarmente caro lo scorcio che si vede dal ponte sul Trebbia vicino a Tuna.
La mia famiglia materna, i Ventura, aveva una grande tenuta nella zona, nota con il nome di Borgomasca venduta all’inizio degli anni 2000.
La leggenda racconta di un collegamento sotterraneo tra le cantine del palazzo della Borgomasca e quelle del Castello di Rivalta.
Forse, questa storia raccontatami da bambina, ha impresso nel mio cuore una percezione romantica del luogo che comunque resta di grande fascino.
La porta del borgo, a fianco della torre dell'Opizzone, apre ad un borgo medioevale, con fabbricati che vanno dal XIII secolo al XVII secolo, testimonianze di un piccolo centro artigianale perfettamente autosufficiente, con le sue botteghe, stalle, osteria e pollai.
Ci si immerge, quindi, in un mondo lontano nel tempo ma ancora facile da immaginare e intuire, che ci accompagna, nell’incanto delle architetture ancora intonse, alla quattrocentesca Chiesa di San Martino.
L’ovvio passo successivo è la visita al castello vero e proprio: cinquanta ambienti riccamente decorati che si sviluppano attorno al cortile interno, adornato con fregi realizzati in cotto, capitelli, cornici e medaglioni in terracotta.
Il borgo tutto è un luogo suggestivo e ricco di poesia; un posto dove perdersi nel tempo e ritrovare sé stessi.

Riferimenti

www.italiaservizintegrati.com