Orgoglio Piacenza

Riccardo
Buscarini

Coreografo

Chi sono

Coreografo vincitore di numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero, Riccardo si forma all’Accademia Domenichino da Piacenza e alla London Contemporary Dance School, dove si diploma nel 2009.
I momenti salienti della sua carriera ad oggi includono: la vittoria di The Place Prize 2013 con "Athletes", la partecipazione ai progetti internazionali di ricerca danceWEB (Impulstanz, Vienna), ArtsCross London 2013 (UK, Taiwan e Cina), Performing Gender (Italia, Croazia, Spagna, Paesi Bassi), MAM-Maroc Artist Meeting a Marrakech.
Il suo lavoro nelle arti visive include collaborazioni con Summerhall (Edimburgo), London Festival of Architecture (2016 e 2019), Nahmad Projects in occasione della mostra "i’m NOT tino sehgal" curata da Francesco Bonami e Miart - fiera di arte moderna e contemporanea di Milano 2017 e UNA Galleria a Spazio Leonardo, Milano. "Silk", la sua creazione per il Chelyabinsk Contemporary Dance Theater (Russia), è stata nominata a due Golden Mask 2018 (Best Choreography/ Best Choreographer) per poi essere riallestita su ŻfinMalta, la Compagnia Nazionale di Danza di Malta, nell’autunno 2019.
Nel 2019 gli sono offerte altre due commissioni, una su Equilibrio Dinamico Dance Company, l’altra per il Chelyabinsk Contemporary Dance Theater.
Nel 2020 Riccardo è uno dei coreografi di EDGE a The Place, Londra.
Nel 2022 torna a ŻfinMalta per cui crea "Requiem for Juliet", sua personale versione di "Romeo e Giulietta" di W. Shakespeare.
Nel 2016 si avvicina alla regia d’opera lavorando come assistente e dirigendo titoli contemporanei e di tradizione in Regno Unito, Italia e Germania. Dal 2011 al 2015 insegna coreografia e performance alla Birkbeck University di Londra.
Dirige laboratori di improvvisazione e coreografia in accademie e compagnie internazionali.
A Piacenza nel 2023 fonda l’Associazione Culturale De Arte Saltandi, dedicata alla figura di Domenichino da Piacenza, maestro di buone maniere piacentino attivo nel 1400 alla corte di Ferrara e Milano, con la finalità di valorizzare il patrimonio architettonico della città di Piacenza attraverso eventi performativi nei suoi spazi più significativi.

Perché Piacenza

Dopo tanti anni da “migrante”, prima con base a Londra, dove ho passato la maggior parte della mia vita artistica, e poi Madrid, sono ritornato nella mia città natale con il desiderio di condividere con la comunità quello che ho imparato all’estero attraverso il mio lavoro ed i miei contatti umani.
Da artista italiano, noto che gran parte delle mie ispirazioni sono legate alle mie origini, sia dal punto di vista estetico che nella forma del processo creativo. Molto del mio lavoro si basa infatti sulla ripresa e la riconfigurazione dei classici in una chiave contemporanea e molto personale.
Il territorio piacentino è ricchissimo di storia e cultura a tutto tondo.
È un vero gioiello che ha bisogno di essere valorizzato. Il mio impegno attraverso l’Associazione Culturale De Arte Saltandi è quello di far vivere ai miei concittadini il piacere della riscoperta di questa meravigliosa (e misteriosa) città a misura d’uomo attraverso l’espressione del corpo in relazione ai suoi spazi.
La speranza è quella che nel tempo queste attività contribuiscano a far diventare la città una meta prioritaria del turismo culturale nel nord Italia.

Passioni

Vivo della passione per il mio lavoro, il mio lavoro è la mia più grande passione e non mi stanco di ringraziare la vita di avermi permesso di fare ciò che amo.
Vivo della passione per il movimento e del desiderio, sempre crescente, di trasformare il significato in movimento ed il movimento in significato. Due sono gli aspetti fondamentali che mi muovono: il dialogo con il pubblico, perché il teatro è introspezione, connessione, intesa ma anche festa, e perché credo profondamente che il corpo in movimento sia in grado di comunicare agilmente con diverse forme d'arte.
Nel movimento è insito un potenziale di connessione con gli altri e l'Altro in senso lato, un potenziale specchio di e per noi stessi.

Cosa vorrei raccontare di Piacenza

Amo quei luoghi del territorio in cui la storia incontra e vive in simbiosi con la natura.
I luoghi che più mi affascinano in città sono la miriade di cortili e giardini segreti nei palazzi storici, in cui il verde si intreccia alle più svariate forme architettoniche.
Penso al giardino segreto che si apre oltre la grandiosa facciata rococò di Palazzo Costa, un angolo verde di raro romanticismo il cui monumentale scalone d’onore porta ad una delle sale da ballo affrescate più belle di Piacenza e a una serie di ambienti museali ricchi di arredi e opere d’arte di grande interesse (Salvator Rosa, Carlo Dolci, Aert Mytens, Antoon Van Dyck, Sisto Badalocchio, Luca Giordano e molti altri ancora).
A fare da contraltare, sul lato opposto, una scala su pianta semiellittica con gradini a sbalzo e ferri battuti di elevata qualità.
Riccamente decorato con i lavori prospettici di Ferdinando Galli Bibbiena, autore delle architetture dipinte che creano uno straordinario effetto di dilatazione spaziale, e con affreschi di Giovanni Evangelista Draghi, Palazzo Costa, edificato alla fine del XVII secolo, è uno degli esempi più significativi e sontuosi dell’architettura nobiliare tardo seicentesca a Piacenza.
La facciata, con grande timpano centrale, è una raffinatissima opera rococò da collocarsi intorno alla metà del Settecento arricchita da raffinati stucchi e ferri battuti.
Una vera gemma da scoprire, Palazzo Costa è solo uno dei tantissimi palazzi che arricchiscono il centro storico di Piacenza, autentici angoli di meraviglia.

Riferimenti

www.riccardobuscarini.com

 

Riccardo Buscarini

 

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