Orgoglio Piacenza
Allenatore ed ex calciatore
Cresciuto nella periferia di Milano, vive in casa la passione per il calcio giocato. Suo padre ha militato nella seconda squadra del Milan e in altre squadre di serie C, ma ha dovuto abbandonare il suo sogno sportivo per andare a lavorare appena finita la guerra. Cresce calcisticamente nei campi dell’oratorio Pio X di Cinisello Balsamo, dove gioca con futuri campioni come Gaetano Scirea e Aldo Maldera. Entra nel settore giovanile del Como, dove il responsabile dell'intero settore giovanile era Fermo Favini, meglio conosciuto come Mino, e l’allenatore era Narciso Pezzotti, divenuto in seguito secondo di Vujadin Boškov, alla Sampdoria e alla Roma, e di Marcello Lippi, alla Juventus, all’Inter e nella Nazionale Campione del Mondo nel 2006. Con maestri di quel calibro ha migliorato il suo modo di affrontare lo sport, mentre proseguiva gli studi fino a diventare perito chimico. Come calciatore professionista milita, in serie B, nel Como e nella Sambenedettese, fino a tornare a Como in Serie A. Il suo debutto è, nel 1985, contro la Juventus di Platini e Scirea. Una partita che suggella quello che lui stesso definisce: “Un cerchio che si chiude”. Dopo 5 anni al Como, passa prima al Bari, all’Ancona e in seguito al Piacenza in serie B. In quel momento, con la promozione verso la serie A, inizia una cavalcata durata 5 anni, con la squadra che cresceva assieme all’entusiasmo della città. Alla fine della stagione 96/97 abbandona il calcio giocato, si ottiene la Licenza Pro UEFA, il livello di coaching professionale più elevato, progettato per sviluppare leader, manager e allenatori altamente. Dopo una necessaria gavetta nelle squadre giovanili, ha allenato squadre della più alta categoria in tanti campionati in tante nazioni in giro per l’Europa.
Una città a misura d’uomo che mi ha conquistato quasi per caso. Il destino (nella persona di Gigi Cagni) mi ha portato in questa città e mi ha fatto scoprire un mondo e un modo di vivere che, per me che sono nato a pochi chilometri da qua, era quasi straordinario. Le tante bellezze architettoniche ed enogastronomiche sono tante perle che splendono nel tessuto della qualità della vita che questa città ci offre. Non è un caso se nel tanto vagabondare della mia vita abbiamo deciso, con la mia famiglia, di stabilirci definitavente a Piacenza.
Le passioni sono tante. Amo i frutti della natura, pensarmi piccolo agricoltore o piccolo produttore di vino (sono anche sommelier qualificato). L’altra passione è la musica. Amo suonare il pianoforte, provare un po’ tutti i generi: jazz, blues, pop e anche classica.
Il luogo che vorrei raccontare è il Borgo e il Castello di Rivalta. Basta intravedere la sagoma del castello, avvicinandosi in auto, per iniziare a “sentire sulla pelle” l’impressione di entrare in una fiaba. Camminare per i vicoli del borgo, perdere con lo sguardo nelle tessiture dei muri di sasso, immaginare il passare dei secoli regala una sensazione veramente bella. Un passo dopo l’altro, prima di entrare doverosamente a visitare il Castello con tutte le sue meraviglie, si scoprono le architetture dell’Oratorio della Madonna del Ponte, della Torre Medievale, antico mastio e primo nucleo del castello, fino a vivere le viuzze del borgo originario, con edifici che vanno dal XIII secolo al XVII secolo, e sboccare nella piazzetta antistante la quattrocentesca chiesa di San Martino. Se ancora tutto questo non bastasse, fermatevi a mangiare nei ristoranti e nelle osterie della zona. Mi ringrazierete.
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